Manovra, la dichiarazione di voto dell’onorevole La Malfa Conversione in legge del decreto relativo alla manovra finanziaria, dichiarazione di voto, a titolo personale, di Giorgio La Malfa, 28 luglio 2010 Signor Presidente, nell’intervento svolto su questo decreto-legge nella giornata di lunedì ho fatto quattro affermazioni sui contenuti della manovra. La prima è che la fretta con cui il Governo ha dovuto apprestare questa manovra è la prova che le rassicurazioni ripetutamente date negli ultimi due anni sulla salute dell’economia italiana erano sostanzialmente non veritiere e infondate. La seconda osservazione è che il fatto, ripetutamente riferito dal Ministro dell’economia e delle finanze, che sia l’Europa a chiederci questo intervento - e ancora adesso lo diceva l’onorevole Cicchitto - è la dimostrazione che al Governo italiano era sfuggito il controllo della situazione finanziaria del Paese e che è stata l’Europa a risvegliarci bruscamente chiedendoci di fare quello che avremmo dovuto fare con le nostre gambe. La terza osservazione è che la scontentezza rivelata dallo stesso Presidente del Consiglio di fronte a questa manovra è la prova che egli, l’onorevole Berlusconi, sa di essere venuto meno all’impegno programmatico di rilancio dello sviluppo per cui era stato votato degli italiani. Infine, ho osservato che un Paese che ha un debito pubblico pari al 120 per cento del PIL deve affrontare questo problema e non può limitarsi ad affrontare il problema del deficit. Avrei votato favorevolmente per questo decreto-legge per amor di patria, ma alla questione di fiducia, signor Presidente del Consiglio, no. La questione di fiducia è un atto politico! Io voterò "no" alla questione di fiducia richiesta dal Governo in Parlamento: sia formato da una diversa maggioranza. (La Direzione nazionale del Pri aveva deciso all’unanimità per il voto favorevole) |